Rischio "rumore" (2 ore)
OBIETTIVI:
a) Cenni sulla fisiologia dell’udito ed i rischi connessi ad esposizioni al rumore ambientale lavorativo
b) Come si misura il rumore, come si valuta l’esposizione personale
c) Cosa prescrive la norma di legge circa le misura tecniche, organizzative e procedurali da adottare per limitare tale esposizione
d) Tipologia di interventi sulle macchine rumorose
e) Tipi di dispositivi individuali di protezione (inserti auricolari, cuffie antirumore, ecc.): la sorveglianza sanitaria e le audiometrie
f) L’informazione e la formazione dei lavoratori esposti al rumore
g) La sordità professionale e l’iter del riconoscimento come malattia professionale da parte dell’INAIL
CONTENUTI: Il rischio rumore determina il 40% delle malattie professionali indennizzate dall’INAIL (fonte ISPESL).
La diminuzione dell’udito fino alla sua perdita è il danno da rumore meglio conosciuto e studiato, in ogni caso il rumore agisce con un meccanismo complesso anche su altri organi ed apparati. In maniera meno evidente, infatti, possono manifestarsi disturbi del sistema nervoso, circolatorio e digestivo. Gli effetti del rumore sulla salute, ed in particolar modo sull’apparato uditivo, possono essere di breve o lungo periodo e addirittura cronici.
Il Capo II del Titolo VIII del D.Lgs. 81/08 disciplina la prevenzione e protezione dai rischi di esposizione al rumore.
Il Datore di Lavoro valuta l’esposizione dei lavoratori al rumore a cadenza almeno quadriennale. Per i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione, come stabilito dall’art. 195, il Datore di Lavoro ha l’obbligo di attivare l’informazione e la formazione in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore, al corretto uso di macchine/attrezzature rumorose e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per l’abbattimento del rumore.
DESTINATARI: Il corso si rivolge ai lavoratori soggetti al rischio rumore
STRUMENTI E MODALITA’: Dispense cartacee utilizzate durante le lezioni.
DURATA: 2 ore